Ricordo del Prof. Lucio Zarrilli

Il 16 Dicembre 2021 ci ha lasciato il Prof. Lucio Zarrilli, pioniere della Endocrinochirurgia e nostro stimatissimo Maestro e collega.
Il Presidente, Prof Piergiorgio Caló ed il CD ne ricordano le sua intelligenza, le sue doti umane, la sua arguzia e la sua simpatia.
A seguire un ricordo di Luciano Pezzullo, già Presidente UEC.
Lucio Zarrilli, non è più, le complicanze di una stupida caduta ce l’hanno portato via per sempre e con Lui se ne va un’epoca della nostra vita professionale ed umana probabilmente irripetibile.
Tracciare una memoria del prof. Lucio Zarrilli, certamente, non spetterebbe a me, che non ho avuto il privilegio di essere Suo allievo, ma ho conosciuto e ammirato l’Uomo e negli ultimi anni, con la complicità di Pinella, Sua Amica e Moglie di una vita, eravamo entrati cosi in confidenza che mi permettevo di chiamarlo Lucio e saltuariamente, non sempre, dargli il Tu.
Lucio era di una simpatia e intelligenza superiore, mi affascinavano i suoi racconti di gioventù, quando era studente insieme al prof Franco Salvatore e ne combinavano diciamo cosi: “di tutti i colori…., una più del diavolo”. Il prof. Salvatore (altra mente eccelsa dell’Ateneo Federiciano) si narra che abbia intrapreso gli studi di medicina per l’insistenza di Lucio e per non perdere il compagno di studio e di svago. Questa grande amicizia, iniziata nei banchi di Scuola, non si è mai più interrotta. Franco Salvatore riteneva Lucio uno studente modello, ed anche “molto bravo a fare amicizia con le ragazze….” talento che il Prof. Zarrilli ha conservato per tutta la Vita.
Lucio, era figlio d’arte, infatti, Suo padre era medico, e questa tradizione di Famiglia è continuata con il figlio Stefano, che io conosco da quando era un giovane e brillante studente, e che poi ha intrapreso la carriera universitaria scegliendo l’Endocrinologia. Stefano ha donato al Padre, quella che io definisco l’immortalità, ovvero due nipoti: Lucio Jr e Chiara. Inutile, dirvi di come gli occhi del Professore si illuminavano mentre raccontava dei suoi nipoti. E mi rammento di un episodio collegato a Stefano e che mi fece comprendere come tra il Professore e me si fosse instaurato un bel rapporto che trascendeva l’età e i ruoli. Io, avendo perso il mio Maestro di Chirurgia, l’indimenticabile Prof. Antonino Caracò, altro Gran Signore dell’Università di Napoli, quando avevo bisogno di un consiglio mi rivolgevo al Prof. Zarrilli. Nell’occasione che voglio raccontarVi, che non è di tanto tempo fa, Egli mi convocò al Ceinge, dove prestava una sorta di attività di coordinamento e consulenza. Dopo avergli espresso il mio problema, Lucio mi diede il suo consiglio e quindi, iniziò a parlarmi di Stefano, delle sue preoccupazioni di genitore e di tante cose che non sto qui a dirvi, e mentre mi parlava si commosse ed io con Lui. Ci abbracciammo e ci fu un silenzioso saluto, compresi in quel momento che eravamo davvero amici.
Ancora, mi ricordo, la prima volta che vidi il Suo nome. Ero uno studente del secondo anno dell’ allora Prima Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Napoli. Via Luciano Armanni, bacheca dell’Istituto di Anatomia, al mio anno erano iscritti 3500 studenti circa, ogni docente aveva circa 500 discenti, uno dei docenti era il prof. Lucio Zarrilli, credo che allora avesse un ruolo denominato Professore Incaricato Stabilizzato ( posso sbagliarmi…) ma non è di questo che voglio parlarVi. Voglio raccontarVi un’altra storia. Vi era una studentessa, tale Amelia Fiorella Filippelli, interna dell’Istituto di Anatomia, che molti anni dopo, sarebbe diventata mia moglie. Fiorella, era una studentessa esemplare, ma non aveva ascendenti accademici, anzi come ella stessa amava definirsi era una studentessa fuori sede. Furono organizzati dei seminari coordinati degli studenti con la supervisione dei Professori, Fiorella era l’unica che non aveva un cognome già noto nell’ambiente accademico, dopo le presentazioni ci furono lodi e complimenti per tutti, alla fine anche per Fiorella e il suo gruppo, che diciamo cosi, non aveva sponsor. Chi fece queste lodi? Il Prof. Lucio Zarrilli, qui l’Uomo e il Professore con la U e la P maiuscola vollero dare un riconoscimento, scevro da ogni interesse, a delle giovani studentesse che – forse ingenuamente – avevano dato un’importanza enorme all’evento e che sicuramente avrebbero avuto un grande dispiacere a non essere proprio apprezzate.
Superfluo descrivere, qui, la carriera del Prof. Zarrilli, da uomo libero e inquieto non è stato sempre universitario, ha nei primi anni abbandonato l’accademia. Infatti, pare che dopo tre anni di apprendistato presso la clinica Chirurgica a fare prevalentemente l’aiuto strumentista il Giovane Lucio Zarrilli abbia sentenziato: “se resto qui, non sarò mai Chirurgo”. Quindi per fare esperienza operatoria divenne Ospedaliero sotto la guida del Prof Radice per ritornare all’Università prima con il prof. Lanzara al vecchio Policlinico e successivamente al Nuovo insieme al suo amico Prof. Califano. Il Prof Lucio Zarrilli divenne poi il primo Professore Ordinario di Endocrinochirurgia ed insieme al Prof Gaetano Lombardi fondarono, primo in Italia, Il dipartimento di Scienze endocrinologiche realizzando il progetto che il prof Zarrilli aveva ideato assieme al prof Minozzi, (grande Endocrinologo Clinico) che purtroppo, era prematuramente scomparso. Quindi, il Prof Zarrilli aveva preconizzato i tempi di alcuni decenni, costruendo una struttura in cui erano presenti le competenze multidisciplinari dalle scienze di base, all’endocrinologia clinica, endocrinochirurgia e Medicina Nucleare. Adesso è facile pensare questo approccio, ma averlo ideato e realizzato oltre 40 anni or sono non è una cosa da poco.
Il Prof. Lucio Zarrilli è stato ideatore e fondatore della Società Italiana di Endocrinochirurgia, della Società Italiana di Chirurgia Testa Collo, ed è stato, come afferma il Presidente Emerito della Società Unitaria di Endocrinochirurgia dott. Lodovico Rosato, il principale mentore nella nascita del Club delle UEC. In questa fertile Società Scientifica, Il Prof. Zarrilli ha rivestito per molti anni il ruolo di Presidente Onorario e ha rappresentato un riferimento ed un esempio da seguire per numerose generazioni di giovani endocrinochirurghi.
Infine, desidero esprimere un’ultima considerazione che dà la misura del “Prof. Lucio Zarrilli”, nel 2001, chiese all’Università la quiescenza anticipata, allo scopo di liberare il suo posto di Professore Ordinario, si direbbe oggi, per liberare un punto organico e consentire al Suo Allievo Luigi Marzano di succedergli. Una cosa come questa, io non l’avevo mai vista, e non l’ho rivista nei decenni successivi.
Oggi, la nostra tristezza è grande, ma è pari alla gioia di averTi conosciuto, Grazie Lucio, starai sempre con noi.

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